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Sottomarina ieri e oggi

Chiude a meridione la Laguna di Venezia il cordone litoraneo di Sottomarina. Quando nacque, con il nome di Clodia Minor (Chioggia Minore), non aveva l’estensione attuale ma appariva come una sottile striscia di terra tra mare e Laguna. Abitata soltanto lungo le rive delle più tranquille acque della Laguna del Lusenzo dove, ancora oggi, c’è quella zona denominata “Marina Vecia”,Clodia Minor era terra di orti e campi elogiati addirittura da Tito Livio (59 a.C. – 17 d.C.) per bellezze e qualità. Distrutta dalla Guerra di Chioggia (1379–1381), per oltre due secoli, la vecchia Sottomarina, soggetta a continue inondazioni, fu utilizzata solo per la coltivazione dei campi. Venezia infatti, per questioni militari ne impedirà il ripopolamento, che avverrà solo dopo la seconda metà del 1700, quando, per difendere le località lagunari dalla furia del mare, la Repubblica Veneta darà inizio alla realizzazione degli imponenti Murazzi.

Patrono di Sottomarina è S. Martino, il Santo noto per aver regalato il proprio mantello ad un povero affinché si riscaldasse. Ma se S. Martino è qui il santo più importante, la Madonna più cara alla gente del litorale è sicuramente la “Madonna della Navicella”, nota anche come “Madonna di Marina” perché scelse proprio il lido di Sottomarina per fare una sua prodigiosa apparizione, era il 24 giugno 1508.

Gli abitanti di Sottomarina, i “marinanti”, appartenenti quasi esclusivamente ai ceppi familiari dei Boscolo e dei Tiozzo, sono da sempre dediti all’orticultura. Famoso prodotto locale è il radicchio rosso, noto, per la sua forma, come la “Rosa di Chioggia”, coltivato a Sottomarina ed oggi soprattutto nelle frazioni limitrofe.

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